Preti pedofili, basta silenzi: Pell si dimetta

lEspresso

DI EMILIANO FITTIPALDI

Francesco dall’inizio del pontificato ha duramente attaccato i sacerdoti pedofili. Eppure, nonostante le accuse di decine di vittime e quelle dei giudici australiani, il cardinale George Pell, braccio destro di Bergoglio finito nel mirino della Commissione d’inchiesta di Camberra, resta saldo sulla sua poltrona. Ma sul tema delicato della pedofilia non possono esserci tentennamenti. Né salvacondotti personali

imagePapa Francesco non può più aspettare. Dopo le audizioni di questi giorni davanti ai giudici della commissione d’inchiesta del governo australiano sulla pedofilia, il cardinale George Pell – che Bergoglio stesso aveva chiamato nella Santa Sede tre anni fa – non può più rimanere sulla sua poltrona.

Deve dimettersi subito, lasciando ad altri la guida del più importante ministero vaticano, quella Segreteria dell’Economia voluta da Bergoglio per fare trasparenza sui business vaticani. Nel caso non volesse fare un passo indietro, dovrebbe essere il pontefice, capo supremo della curia, a muoversi di conseguenza. Senza aspettare – come suggerisce qualche suo consigliere – che Pell compia 75 anni, età in cui formalmente gli alti prelati devono rimettere il mandato.

Stavolta il tempo è scaduto prima, ed ulteriori mediazioni metterebbero gravemente a rischio l’immagine del Papa rivoluzionario e inflessibile, nemico giurato dei maniaci che infestano la Chiesa.

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